giovedì 3 giugno 2010

Sogin: il valzer continua

E' inevitabile che nei momenti di cambiamento, se le cose non prendono una piega diversa, il rischio è deludere ancora una volta tutti coloro che hanno nuovamente sperato in un cambio di linea aziendale. La Sogin vive ormai da più di 8 mesi un commissariamento, al momento mobizzato dalla mancanza di indirizzi, congelati dal ministero dello sviluppo economico. Tra l'altro, c'è da dire, che la situazione è peggiorata da quando il dicastero non ha più un suo timoniere; le vicende personali del ministro hanno costretto il governo ad effettuare manovre alternative. E Adesso!! adesso siamo tutti quanti in attesa di una nuova nomina che possa portare a termine le linee guida che delineranno il futuro non soltanto di Sogin S.p.a., ma di una piattaforma energetica inserita nell' agenda dei lavori politici. I tempi della politica, sappiamo, non sono mai stati brevi. Ma prendiamo atto che i lavoratori, le risorse che una società ha sul posto di lavoro, ahimè, non sono più disposti ad aspettare. Dico questo perchè le posizioni delle risorse all'interno di un'azienda non solo hanno bisogno di un migliramento economico, ma il lavoratore gridare a gran voce un cambiamneto nel modo in cui l'azienda dovrebbe investire il proprio capitale umano. Quindi, parliamo di una capacità verticistica di riposizinare le voci che ha a disposizione, e creare nuovi stimoli nelle attività lavorative. Come? la risposta è molto semplice. La capacità di un' azienda è di stimolare tutti i dipendenti mettendo da parte la ripetizione di alcuni schemi, come ad esempio l'accreditamento dei soliti noti, perchè quello che conta è dare un cambio di immagine soprattutto nell'organizzazione; seguire i vecchi schemi di certo non è un buon inizio. Chi guida deve avere il coraggio, indipendentemente dalle pressioni esterne, di mettere un out - out. La coptazione e il circolo vizioso innescato da chi gestisce o guida un'azienda; lo dico con tutta franchezza "NON FUNZIONA". La gente è stanca, e ad alimentare le preoccupazioni sono le condizioni in cui versa la società civile. Il rsanamento e la manovra Tremonti - lega ha dimostrato ancora una volta che a pagare le conseguenze di una crisi sono le classi più deboli. E' vero: non c'è un aumento delle tasse, ma un blocco contrattuale esiste e come. Fortunatamente la manovra non ci ha attaccato direttamente; ma le difficoltà di una crisi pesa anche sulle nostre tasche. Non è più tempo di scherzare, o di giocare. Il sindacato mantiene una posizione contrattualistica, di negoziazzione ma, se da una parte diminuisce la forbice del baget aziendale che consente ai singoli lavoratori di soffrire di meno, è anche vero che la ricaduta di una crisi non può essere addossato soltanto a coloro che hanno degli inquadramenti aziendali di basso livello; le limitazioni devono essere distribuite su tutte le fascie, senza fare sconti. Sono lotte quotidiane, di coloro che auspicano prima o poi un'innalzamento del senso di responsabilità, bloccato dall' egoismo che purtoppo ha sempre caratterizza la natutra dell'uomo.

domenica 13 settembre 2009

Articolo 12/09/2009

Ansaldo e Sogin, due realtà protagoniste sulla scena politica nucleare

Anche se il ministro Scajola nella sua intervista a Milano Finanza ha rilasciato delle dichiarazioni che non hanno dato seguito a un largo consenso sull'argomento, non possiamo nascondere che qualcuno nel frattempo ha preso delle posizioni inerenti al tema. "A prescindere dalle modalità, Ansaldo Energia, sarà comunque della partita per la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia". Così Pier Francesco Guarguaglini, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, ha voluto precisare che il gruppo entrerà a far parte di questa straordinaria esperienza lanciata dal governo. Guarguaglini non ha abbandonato l'idea della nascita di un secondo consorzio formato da utility italiane e dal gruppo statuinitense Westinghouse. In questa avventura nuclearista il governo ha ribadito più volte che l'alleanza con i francesi resta un caposaldo importante. Ma l'incontro avvenuto tra Guarguaglini a Cernobbio con il primo ministro francese Francois Fillon avrebbe garantito al manager di Finmeccanica la partecipazione di Ansaldo nucleare alla costruzione delle quattro centrali atomiche previste dal consorzio Enel - Edf. Tornando alla questione del nucleare a commentare le dichiarazioni del ministro Scajola questa volta è il partito dei radicali che sostengono: "L'alleanza con i francesi rende problematica l'entrata degli americani". Un giudizio che non può esser messo da parte se vogliamo considerare la volontà espressa anche da quei partiti che pur non avendo la percentuale per essere presenti in parlamento sono rappresentativi di una volontà popolare che ancora oggi forse non è in linea su alcuni argomenti. Sogin, società nata nel 1999, ha la possibilità di poter cambiare, trasformando la sua natura da ente straordinario a un soggetto permanente sulla scena nuclearista italiana che attraverso il commissariamento entrerà a far parte del nuovo polo energetico. La bozza di decreto predisposta dai consulenti del governo: la richiesta di autorizzazione per i nuovi impianti, deve contenere uno studio di smantellamento e di sistemazione dei rifiuti radioattivi seguita dalla relativa valutazione economica. Quanto alla demolizione delle centrali la società che si dovrà occupare di queste mansioni sarà proprio la Sogin, l'azienda pubblica nata per lo smantellamento delle scorie nucleari, che con il nuovo commissariamento avrà un evoluzione interna straordinaria: consertirà ad alcuni asset aziendali di confluire all'interno del nuovo polo industriale che nascerà intorno a Finmeccanica. Quindi se da una parte la Sogin continuerà ad essere protagonista assoluta del futuro decommissionig, dall'altra sarà una società che contribuirà insieme ad Ansaldo Nucleare a rimettere in moto il nucleare in Italia.

giovedì 10 settembre 2009

Articolo 10/09/2009





Il Nucleare: una ripartenza a colpi bassi



Sembra che il tema del nucleare così affrontato dal Ministro Scajola non ha sortito il giusto effetto tra gli interessati. I consorzi che entreranno a far parte di questa partita avranno un compito importante e serio, di riportare la produzione dell'energia nucleare al centro della politica nazionale del Paese. La Joint venture Enel - Edf per la costruzione di quattro centrali di terza generazione, è una società "Sviluppo Nucleare Italia" che si occuperà di realizzare gli studi di fattibilità per almeno 4 impianti. La creazione del Gruppo pone le basi concrete per il ritorno al nucleare in Italia, creando posti di lavoro specializzati sviluppando l' occupazione. Dall'altra parte l'accordo di Ansaldo Nucleare con gli Stati Uniti decisi a correre con la tecnologia Ap1000 di Westinghouse Siemens (insieme con Toshiba), rappresenta la seconda realtà pronta a investire tutta la sua preparazione ingegneristica, collegata alla progettazione e costruzione, per entrare anch'essi nel nuovo scenario politico energetico. La situazione in Italia è eterogenea; tra Francia e Usa la gara tecnologica non sarà solo sui nuovi reattori , ma sulla possibilità di ridurre i costi di produzione. Insomma non possiamo nascondere che il Nucleare ha cominciato a smuovere qualcosa e il ministro Scajola in un momento forse ancora poco chiaro, dove le cose non hanno avuto l'avvio definitivo; la sua intervista a Milano Finanza ha scatenato qualche mal di pancia. Gli accordi tra Enel ed Edf prevedono la realizzazione di almeno 4 centrali nucleari in Italia con tecnologia francese. Vi sono infatti le condizioni affinchè un secondo consorzio insieme ad altri operatori investa utilizzando tecnologie diverse come ad esempio la Westinghouse. Essa è una costruttrice di centrali nucleari, come lo è Areva in Francia. L'obiettivo del governo è quello di portare il nostro Paese ad avere un mix produttivo energetico con il 25% di produzione elettro -nucleare, il 25% di rinnovabili ed il restante 50% da fonti fossili. Nonostante Edf sia insieme ad A2A nel capitale di Edison ambienti vicini al Presidente Zuccoli, anche presidente del consiglio di gestione di A2A, il governo italiano prevede con i francesi una collaborazione straordinaria che si manterrà e si rafforzerà nel tempo, proprio per far fronte alle grandi sfide della sicurezza energetica senza relegare ad A2A e alle aziende produttrici di energia che operano anche al nord un ruolo di gregari. Nonostante le rassicurazioni del ministro sul modo in cui l'esecutivo intende procedere sulla nuova piattaforma energetica, gli ambienti vicino al Presidente Zuccoli non escludono l'ipotesi di spartizione delle attività della società Edison; che in questo disegno correrebbe il rischio con A2A di finire in mano ai francesi come semplici portatori d'acqua. A questo punto le utility padane aspettano con ansia il viaggio di Scajola negli Stati Uniti in programma per la fine del mese. Sarà in quella sede, a Washington, che il responsabile dello Sviluppo Economico si confronterà con l'amministrazione Obama sul nuovo corso energetico italiano. Staremo a vedere al rientro del viaggio quali saranno le novità che il governo apporterà alla piattoforma energetica del Paese, visto che al quartier generale di Edison le parole del ministro Scajola sono servite ad avvicinare i due più grandi rappresentanti del gruppo: anzi, secondo alcune testimonianze sembrerebbe che la tensione tra i due sia ulteriormente cresciuta, al punto che Zuccoli non fa più mistero della possibilità che si arrivi al break -up della Edison stessa.

sabato 5 settembre 2009

Articolo 05/09/2009



Cgil, Cisl e Uil in confusione: i lavoratori difesi da rappresentanze sensa un vero obiettivo.



"Il commissariamento farà morire la Sogin". Queste le parole dell'articolo della Cronaca di Piacenza pubblicato da Elena Salini il 4 Luglio 2009, dove la Cisl e la Cgil a commissariamento avvenuto chiedono al Dr. Mazzuca e ai suoi Vice - commissari quale futuro hanno in serbo per i lavoratori di Caorso. Il Tema è sempre lo stesso: lo spacchettamento della società. "A noi non interessano i numeri del bilancio", spiega il segretario nazionale della Flaei Cisl Carlo Meazzi, quanto il futuro dei nostri lavoratori che hanno ottenuto risultati con aumenti di produttività del 30% . "E' chiaro che il commissariamento della Sogin è legato più a ragioni politiche che industriali: noi della Cisl registriamo una contraddizione che ci porta ad esprimere preoccupazione e perplessità". Meazzi con queste parole ha voluto espriemre solidarietà alle maestranze locali, alle rsu e ai lavoratori che ogni giorno lavorano negli impianti nel comparto nucleare. Ma la polemica del segretario nazionale Flaei continua: "la Sogin è di fatto una società che attualmente si occupa di nucleare in Italia. La cosa che ci lascia perplessi è che ancora non conosciamo chi governerà questo processo, e quali soggetti saranno coinvolti. Lo spacchettamento ci preoccupa terribilmente". A questo coro si unisce la Cgil: Delia Nardone Segreteria Nazionale sostiene che il commissariamento peggiora il futuro della società; Sogin ha già avuto un commissario che non ha risolto le cose. Ma ecco che il 28/08/2009 la Cronaca di Piacenza pubblica un altro articolo: "Valorizziamo la Sogin, anzichè ostacolare la partenza delle barre". Il sommario recita: "Il segretario della Flaie Cisl Meazzi chiarisce la posizione da quella della Filcem (che ha bloccato gli straordinari). Colpo gobbo direi, ma andiamo a vedere nei particolari che cosa ha portato il segretario della Flaei Cisl a cambiare una posizione inizialmente unitaria con la Filcem Cgil. Meazzi non intende assolutamente aderire ad alcuna protesta sindacale prima di aver incontrato i vertici aziendali. Quindi il segretario nazionale della Flaei si dissocia dalla Filcem per quel che riguarda la mobilitazione dei lavoratori sul blocco degli straordinari che impedirebbero la partenza del carico di barre per la Francia. Dopo l'avvio dello stato di agitazione deciso in modo unitario da Filcem, Flaei e Uilcem, scrive in una nota il segretario Flaei: "abbiamo ottenuto l'incontro con il Commissario insediato dal governo che sarà definito tra il 7 e il 14 settembre 2009, solo dopo la riunione valuteremo le iniziative sindacali da intraprendere". Gli obiettivi che vengono richiesti ai vertici aziendali: il mantenimento della società all'interno del settore elettrico con il suo attuale organico e la difesa dell'occupazione e della professionalità dei lavoratori trovo che siano delle richieste sterili e prive di un ragionamento fatto fra teste pensanti dove l'obiettivo primario dovrebbe essere la tutela del lavoratore. Il Paese vuole rilanciare l'energia elettrica tramite nuovi impianti nucleari: la Cisl e la Cgil rispondono affermando che il governo non può consentire di ridimensionare l'unica società che ha le competenze tecniche e gestionali dell'intero processo. Ma chi ha mai detto che il governo in carica ha l'intenzione di eliminare tali competenze o tali professionalità diminuendo in questo modo il livello occupazionale all'interno della Sogin. Credo sia importante che da parte di Meazzi e di altri che rappresentano la Filcem, capiscano che la semplice documentazione di ciò che avviene in questo momento in campo energetico nel nostro Paese, gli sia di aiuto a riflettere meglio su come l'esecutivo in carica ha intenzione di ridisegnare la mappa dei consorzi che entreranno a far parte della nuova industria energetica italiana: Sogin in questa mappatura avrà un ruolo importante e strategico. Quindi prima di parlare, invito i colleghi sindacali a documentarsi proprio per evitare di rendere asettica non solo la loro futura negoziazione, ma anche una protesta che a mio avviso pare proprio inutile, strumentale e fuori luogo. Ora Meazzi sostiene di star fuori dalle polemiche, ma la Filcem non la pensa a questo modo e continua a tirarlo dentro. Cosa dico io: mettetevi d'accordo su cosa fa l uno e su cosa fa l altro. Sicuramente è irrispettoso e vergognoso pretendere che una figura istituzionale come il nostro Commissario insediatosi da poco all'interno dell' Azienda debba muoversi per sospendere una protesta strumentale nata a Caorso. Se le scelte di un governo di commissariare una società come la Sogin sono dettate da ragioni politiche e non da ragioni industriali, questo non consente al sindacato di mettere in moto proteste o mobilitazioni con la finalità di ottenere con la forza, ma soprattutto con la strumentalizzazione esercitata sul lavoratore, l'incontro con i vertici aziendali per avviare la negoziazione in cambio di posizioni forti all'intero della struttura aziendale. Quello che è avvenuto fin'ora, non ha fatto altro che metter in moto un circolo vizioso che ha portato incertezza, confusione e apprensione a scapito dei lavoratori stessi. Questo non tanto dipeso dal punto del decreto che riguarda lo spacchettamento (dove sono previsti cessioni di rami d'azienda di Sogin) ma quanto dal polverone che il sindacato stesso ha volutamente sollevato intorno ad un argomento verso il quale il governo deve pronunciarsi, mentre la Cisl e la Cgil mancano di un dato fondamentale: "la proposta sindacale". E questo è uno dei motivi per i quali hanno causato spesso e volentieri allarmismi inutili. La proposta è la medicina che la UGL consiglia: non solo ai suoi iscritti, ma anche a coloro che ancora ci seguono da lontano.

mercoledì 26 agosto 2009

Articolo 26/08/2009



Sogin: Romano e l'ultimo pretesto chiamato Report



Ieri sera alle 11.30 è stata mandata in onda su Rai Tre la replica della puntata dell'11/10/2008 condatta dalla giornalista Gabbanelli sul problema delle scorie nucleari in Italia, in rapporto al rilancio del nucleare nel nostro Paese promosso dall'attuale governo. E' chiaro che il tema ha un' importanza tale che l'opinione pubblica non può non essere informata sullo stato dell'arte. Ancora ad oggi non esiste un deposito nazionale dove poter mettere le scorie e la Sogin società nata nel 1999 ha il compito di individuare il sito nazionale. Purtroppo di deposito non se ne vede nemmeno l'ombra. Ma nel 2003 con il Presidente Carlo Jean la Sogin un tentativo l'ha fatto: Scanzano Jonico fu individuata come località dove realizzare il deposito nazionale, ma i pareri contrastanti furono tali che non se ne fece più nulla. Ma perchè a distanza di tempo una puntata trasmessa l'11 ottobre 2008 ha bisogna di una replica il 25 agosto 2009? Il commissariamento voluto dal Governo con la fuori uscita dell'attuale AD Massimo Romano, che pare sia stato confermato Direttore generale, rientri nella strategia di dare a Sogin una mission molto più ampia rispetto all'attuale. Il decommissioning, come rammentava lo stesso Chicco Testa allora presidente dell'Enel, avrebbe avuto una durata di 20 anni; ma con il nuovo svuluppo industriale energetico Sogin avrebbe non soltanto il compito di demolire le centrali, ma sulla base degli accordi presi tra Berlusconi e Sarkosy, parteciperebbe anche alla costruzione delle 4 centrali nucleari di terza generazione. Ora ribadire che nelle precedenti amministrazioni ci sono state società outsourcing che hanno contribuito allo sviluppo di alcune aree di Sogin e che talune hanno riferimenti ben specifici con organi di governo che hanno e che potrebbero ad oggi, fatalità con un commissariamento voluto dall'attuale esecutivo, collaborare di nuovo con Sogin, lo trovo veramente demenziale. Insomma Romano ce la sta mettendo tutta. Non accetta la sconfitta, ma sopratutto non accetta l'idea di esser stato messo da parte. Avrà gestito bene Sogin. Chi lo sa? Non è così difficile creare disavanzi di cassa. Che Dio ci aiuti...che Dio aiuti Sogin....vociferano all'interno della struttura; ma qualcuno credo che stavolta il messaggio sia riuscito a farlo pervenire nella giusta maniera. Anche la Gabbanella in trasmissione ha comunicato quanto denaro ancora ad oggi, soprattutto dal 2007, è stato speso per il trasferimento dei cask di Caorso al deposito Areva in Francia o a Sellafield, dove vengono tutt'ora depositate le scorie della centrale del Garigliano. Insomma soldi che fuoriescono piuttosto che essere gestiti diversamente. Ancora lamenti: persone che nella piena professionalità giornalistica e facente parte dell'area comunicazione e immagine Sogin, per la prima volta l'occasione di entrare nel grande schermo in una puntata dedicata al nucleare su Report hanno il potenziale di far chiudere Goole Earth e tutto questo accade sotto la direzione del Dr Gabriele Fazzoletti un uomo di grande comunicazione che fino a poco tempo fa non era altro che un rappresentante di una delle più gandi multinazionali farmaceutiche. Cosa posso dire: auguri alla nuova amministrazione e buon lavoro a tutti voi di Sogin.
Ringraziamo l'autore dell'articolo. Rispettiamo la sua volontà di rimanere nell'anonimato.

lunedì 24 agosto 2009

Sogin: Ugl, quando la protesta si confonde con il diritto allo sciopero


Questa volta a confondere le acque è Rifondazione Comunista. Nando Mainardi segr. reg.le e Roberto Montanari segr. provinciale condividono la mobilitazione dei lavoratori di Caorso in stato di agitazione per ottenere garanzie circa le loro prospettive occupazionali. Il commissariamento Sogin e il futuro spacchettamento della società finalizzato alla cessione di rami d'azienda a soggetti privati, ha provocato l'apertura di uno scenario significativo: messa in discussione della stabilità dei posti di lavoro, il loro mantenimento, tutela delle conquiste normative ed economiche pregresse. Insomma sembrerebbe che il ritorno al nucleare e privatizzazione sono i cardini sciagurati delle politiche energetiche del centrodestra che mettono al centro gli interessi delle potenti lobbyes economiche a scapito delle condizioni dei lavoratori e della tutela ambientale. Dr. Scordo, lei che è un dirigente sindacale Ugl Sogin il commissariamento ha già provocato tutto questo?


R. Lo stato di agitazione a Coarso esisteva ancor prima che gli amici di Rifondazione se ne accorgessero.



D. Vuole dire che hanno fatto la scopetrta dell'acqua calda.



R. Non dico questo, non mi permetterei mai; ma il loro comunicato per quanto mi riguarda manca di informazioni.



D. Quali?



R. Intanto c'è da dire che il commissariamneto non deve essere visto sotto la lente di un occhio che vuole danneggiare chi già presta servizio all'interno di una realtà come Sogin. Ho sempre detto e continuerò a ripeterlo: "il governo di centrodestra con il cambio dei vertici ha dato la possibilità a Sogin di cambiare la sua natura, da Ente straordinario a un Soggetto permanente sulla scena politica energetica che si svilupperà nel corso degli anni.



D. Perchè sostiene che a Caorso stanno confondendo il diritto di sciopero con la protesta?



R. Lo sciopero è un diritto sindacale che spetta a tutti. L'occupazione di piazza, i cortei sono leggittimati in quanto l'astensione collettiva dal lavoro dei lavoratori dipendenti ha sempre lo scopo di rivendicare dei diritti. La protesta è semplicemente uno sciopero non autorizzato incentivato in questo caso da alcune parti sociali che hanno lo scopo di creare allarmismi inutili, caos all'amministrazione locale e centrale.



D. Possiamo dire che nel caso di Caorso i lavoratori hanno tutto il diritto di avanzare delle proccupazioni per il loro posto di lavoro.



R. Perchè qualcuno ha comunicato loro che verranno licenziati?, oppure qualcuno ha comunicato che ci saranno nel prossimo futuro tagli o incentivi per mandar via il personale? Non mi sembra, ma una cosa la dico . Se c'è qualcuno che dovrebbe avviare una sciopero e criticare il modo in cui dal 2007 ad oggi è stata gestita la Sogin Spa quelli siamo noi della Ugl che fin dall'inizio abbiamo sempre denunciato la presenza di consulenze esterne che hanno trasformato la Spa in una sorta di studio privato. Le lobby! mi spiega perchè la Sogin nonostante ingaggiava continuamente risorse outsoursing allo stesso tempo aveva bisogno di assumere del personale? L'azienda dovrebbe avvalersi sopratutto delle risorse interne, valorizzarle, assumerne nuove e solo quando è necessario utilizzare società outsourcing . Abbiamo assistito all'utilizzo di società esterne per lavorare e fare lobby con un enorme spreco di denaro segnalato anche dalla Corte dei Conti; la liquidità della società doveva essere utilizzata per negoziare con le parti sociali gli avanzamenti di categoria delle risorse interne alla struttura. Purtroppo cosa mai fatta.



D. E' possibile che i lavoratori di Caorso stiano confondendo lo spacchettamento con l'ipotesi licenziamento o spostamento in quale ramo d'azienda privata chissà con quale tipologia contrattuale?



R. I lavoratori di Caorso dovrebbero fermarsi e ragionare per un attimo. Al momento nessuno ha deciso nulla. Quindi torno a ripeterlo: "sono inutili gli allarmismi". Al momento abbiamo una fortuna verso la quale gli amici caorsini dovrebbero riflettere.



D. Quale?



R. Finalmente Sogin non si avvalerà solo del decommissioning ma anche di altre mansioni dove sicuramente verrà richiesta da parte loro competenza tecnica ed esperienza. Quindi l'augurio che io faccio loro è quello di riavviare un confronto serio e forte con l'azienda e con il sindacato che la nuova dirigenza Sogin convochi quanto prima per affrontare programmi, prospettive e conseguentemente anche e soprattutto il tema occupazionale.
LA UGL

"Diminuire il carico fiscale, aumentare i redditi, alimentare i consumi, solo così possiamo mantenere in vita le fabbriche". A sostenerlo è Renata Polverini Segretario Generale Ugl che ritiene la medicina degli ammortizzatori sociali utile ma non l'unica soluzione ai problemi di carattere economica - finanziario. La Ugl è un sindacato che ha una sua origine con un percorso di grande crescita in piena autonomia dai partiti. Autonoma anche dalle altre organizzazioni dimostrato dalle battaglie sindacali portate avanti in modo separato. Battaglie che hanno aumentato la partecipazione dei lavoratori alle attività sindacali all'inteno di organizzazioni tipo Mirafiori, raggiungendo il 13, 20% con punte che hanno sfiorato il 17% e all'Iveco una partecipazione che ha raggiunto anche il 18% . Ora da parte del lavoratore la voglia di dire ci sono anch'io, sentirsi rappresentato da una sigla indipendentemente dalle sue origini storiche è un traguardo straordinario, un passo in avanti verso la modernità sindacale. La Ugl non è contraria alla protesta, ma non la condivide quando viene utilizzata ad ogni costo; dall'altra strumenti tradizionali come lo sciopero sono utili e debbano essere messi in campo quando sono necessari. Insomma un sindacato duro ma che allo stesso tempo vuole essere dialogante.